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BANCA NUOVA (BANCA POPOLARE DI VICENZA) E I SERVIZI SEGRETI
Silenziato chiunque tocchi Gianni De Gennaro e i servizi segreti. Dalla condanna di Massimo Ciancimino allo scandalo sui conti riservati dei servizi subito stroncato
Mentre tutta l’Italia era distratta a discutere e discernere sulla morte di Salvatore Riina (il capo dei capi dei pupazzi, cioè il nulla) e sui soliti scandali giudiziari che hanno colpito gli eletti siciliani all’ARS (il sequestro di Genovese è l’ultimo della serie iniziata il giorno dopo le votazioni), le vere notizie passavano inosservate. Come sempre, la nostra attenzione viene sapientemente deviata e noi nemmeno ce ne accorgiamo.
Le notizie della settimana scorsa sono state due, anzi tre. Il filo conduttore, i servizi segreti e Gianni De Gennaro: chi tocca i fili muore. Eccole: Continua a leggere
Quell’appartamento dell’uomo di Narracci nel palazzo di via Ughetti
In relazione all’articolo sul funzionario del Sisde/Aisi Lorenzo Narracci “L’uomo delle coincidenze”, da me pubblicato il 19 dicembre su questo blog, sul Fatto Quotidiano di oggi apprendiamo nuovi fatti importantissimi a proposito del covo di via Ughetti dove Nino Gioè e Salvatore La Barbera avevano preso un appartamento in affitto mentre un altro appartamento era stato preso in fitto dal boss Salvatore Benigno.
Avevamo scritto delle strane telefonate di Lorenzo Narracci, allora vice capocentro del Sisde di Palermo, al costruttore del palazzo di cui l’ultima lo stesso giorno in cui fu siglato il contratto per entrambi gli appartamenti e della strana presenza del funzionario del Sisde di Palermo Nunzio Purpura riscontrata dal commissario Bonferraro della DIA che all’epoca svolgeva le indagini che avrebbero portato all’arresto di Gioè e La Barbera.
Sandra Rizza e Giuseppe Lo Bianco, in un articolo dal titolo “Il boss, il killer e l’uomo Sisde nel palazzo dei misteri del ‘93” – leggibile online dagli abbonati e sul cartaceo in edicola -, scrivono: Continua a leggere
Nino Mandalà e il suo sì al referendum
Molti si chiedono come voterà in questo referendum Cosa Nostra. La domanda non è facile se vediamo come si sono divisi nei due schieramenti i vari personaggi politici che storicamente hanno raccolto i consensi dei boss mafiosi. Sembra che in Sicilia i gattopardi si siano spalmati sui due schieramenti.
Ma a una più attenta analisi capiamo che ormai Forza Italia (al di là del poco genuino appoggio di Berlusconi al no, fortemente sostenuto però da Micciché) rappresenta il “vecchio”, come agli inizi degli anni ’90 era diventata la DC. Il “nuovo”, nel quale cercare nuovi referenti non può che essere il renzismo e il partito della nazione.
Non è casuale l’attivismo di Renzi in Sicilia dove sta girando tra Palermo e il resto dell’isola per spostare gli equilibri, promettere, trattare. Renzi sa che la Sicilia è decisiva e sa che la Sicilia è scontenta del suo governo. Continua a leggere
Peggio di Trump c’è solo la Clinton?
Le indagini dell’FBI e il sostegno a Trump di personaggi come Edward Luttwak mostrano il quadro complesso dello scontro di potere in atto
Ormai anche i più accaniti sostenitori di Trump nostrani in salsa anti sistema devono ammettere che se la Clinton è sostenuta da parte importante dell’establishment e delle lobby guerrafondaie nonché da buona parte della stampa, Trump non è sicuramente un outsider scomodo a tutti centri di potere. D’altra parte come potrebbe un miliardario come Trump, il tycoon, esserlo? Continua a leggere
Quegli strani annunci su Matteo Messina Denaro
E’ da qualche giorno che circolano voci su Matteo Messina Denaro. Oltre i soliti annunci da parte di politici ed esponenti delle istituzioni sull’imminente cattura e sulla sua rete di protezione che si sarebbe fatta sempre meno fitta, si aggiungono delle novità. Il 16 ottobre il quotidiano Repubblica riportava la notizia che oltre a ROS e SCO (guidato da Renato Cortese, lo stesso che arrestò Provenzano a Montagna dei Cavalli) il governo Renzi ha messo in campo anche l’AISI (il servizio segreto civile ex SISDE) nella ricerca del superlatitante, l’ultimo volto noto di Cosa Nostra ancora libero.
Oggi sempre Repubblica riporta la notizia che un avvocato dei Messina Denaro ha annunciato pubblicamente in aula che il boss trapanese è morto. Continua a leggere
D’Alì: le pressioni contro Linares e la memoria tardiva di De Gennaro
La Procura Generale di Palermo ha chiesto la rinnovazione dell’istruzione dibattimentale nel processo d’appello a carico del senatore di Forza Italia ed ex sottosegretario del ministero dell’Interno e presidente della Provincia di Trapani, Antonio D’Alì, per concorso esterno in associazione mafiosa. Il PG Gozzo, che sostiene l’accusa, ha richiesto l’acquisizione di una serie di prove documentali e l’ammissione di alcuni testi, tra i quali il prefetto Gianni De Gennaro, ex capo della Polizia, poi direttore del DIS, oggi presidente di Finmeccanica, dopo una parentesi come sottosegretario con delega ai servizi del governo Monti. Continua a leggere
Se Berlinguer non fosse morto, Napolitano si sarebbe dimesso
In questi giorni è ricorso il trentunesimo anniversario della tragica morte di Enrico Berlinguer. Era l’11 giugno 1984 quando il leader del partito comunista si spense in seguito all’ictus che lo aveva colpito quattro giorni prima durante un comizio elettorale a Padova. Il 13 ebbero luogo i funerali oceanici. Alle successive elezioni europee del 17 giugno il PCI stravinse le elezioni, arrivando al 33.33% e conquistando più voti e seggi della DC. Un terzo degli elettori italiani votava comunista. Continua a leggere